
Solar Power Europe pubblica da molti anni un prospetto sul mercato fotovoltaico di tutto il mondo. Negli ultimi anni hanno potuto constatare soprattutto l’aumento consistente del mercato asiatico protagonista rispetto al resto del mondo. Ma l’Europa comincia a farsi vedere.
Scrivono infatti che “Il 2019 è stato uno degli anni migliori di sempre per il fotovoltaico nell’Unione europea che ha installato 16,7 GW – un aumento del 104% rispetto agli 8,2 GW installati nel 2018”, al punto che la crescita dell’Unione europea ha superato le regioni tradizionalmente più virtuose. Questo aumento lascia sperare in uno sviluppo ancora più rilevante nei prossimi 10 anni.
Il motivo principale del successo del fotovoltaico nell’UE è il costo inferiore rispetto ad atri tipi di produzione di energia, è infatti spesso più economica di qualsiasi altra tecnologia oggi presente. E questo vale sia per l’elettricità al dettaglio che per l’energia all’ingrosso.
Cosa ha reso possibile questo cambiamento?
Le istituzioni europee hanno già realizzato una parte considerevole del proprio mandato per un futuro più sostenibile disegnando un nuovo mondo energetico basato sul solare e su altre fonti da energia rinnovabile. Gli obiettivi nazionali vincolanti per il 2020, della prima direttiva sulle energie rinnovabili, hanno portato diversi paesi, che stanno ancora lottando per adempiere ai propri obblighi, ad optare per il solare. Il pacchetto legislativo del 2019 “Energia pulita per tutti gli europei” contiene molte disposizioni a vantaggio delle FER che supporteranno la diffusione dell’energia fotovoltaica fino al 2030.
Nonostante la popolarità del solare e il suo enorme potenziale, l’Europa è ancora all’inizio. Oggi, la quota totale dell’energia solare nella gestione dell’elettricità nell’UE è di circa il 5%.
In questo contesto Solar Power Europe suggerisce alla politica quali passi intraprendere partendo dalla mobilitazione di cospicui investimenti pubblici e privati che sarà di primaria importanza. Difatti un passaggio cruciale sarà sfruttare i tetti che attualmente sono inutilizzati per il 90% e che potrebbero generare energia pari a circa un quarto della domanda di elettricità dell’UE; dotare questi spazi con energia solare potrebbe far risparmiare fino a 7 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno e sarebbero prodotti almeno 680 TWh di energia elettrica pulita.
Il settore solare deve essere quindi un anello fondamentale della catena strategica per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di energia e quindi sarà indispensabile sostenere l’impiego industriale su larga scala delle tecnologie innovative, europee e rinnovabili esistenti.
Un altro fattore importante per la crescita del solare nell’UE oggi è, lo accennavamo prima, la scadenza ravvicinata per gli Stati membri per raggiungere i loro vincolanti obiettivi nazionali per le energie rinnovabili per il 2020. Molti paesi dell’UE hanno già iniziato a prepararsi per il loro rispetto dell’obiettivo del 32% del pacchetto sull’energia pulita entro il 2030. Poiché il solare è la fonte di generazione di energia più diffusa tra i cittadini dell’UE, nonché il più flessibile, facile da installare e i mezzi spesso più bassi per espandere la quota di rinnovabili, i governi stanno sempre più adottando il solare nelle loro strategie climatiche.
L’insieme di strumenti e tecnologie che supportano il solare è vasto e molto differenziato. Per esempio: l’autoconsumo e lo stoccaggio che attraggono prosumers che si propongono di ridurre le bollette dell’elettricità, l’approvvigionamento di energia elettrica peer-to-peer o la possibilità di storage aziendale molto utile per diminuire i costi di produzione “questo è diventato una parte cruciale della strategia energetica e di sostenibilità di molte aziende leader, che hanno investito in energia solare in loco e firmando PPA bilaterali diretti “senza sovvenzioni” da grandi centrali solari fuori sede”.
Lo scenario che Solar Power Europe ipotizza per lo sviluppo annuale del mercato del solare fotovoltaico dell’UE fino al 2023 prevede una crescita continua.
Nel nostro paese la prospettiva è un po’ meno rosea per i prossimi anni a meno che la politica non dia una maggiore libertà di crescita al mercato del fotovoltaico.
Uno dei pochi paesi ad avere una nuvola nel supporto della politica è, infatti, proprio l’Italia che nel 2019 perde di posizione nella Top 10 facendosi superare dalla Spagna che con uno sviluppo straordinario supera il gap che la divideva dagli altri paesi UE aggiudicandosi il primo posto in classifica, e anche da Belgio, Ungheria e Polonia che quadruplica la capacità installata rispetto al 2018.
“Prevediamo ancora che la Germania raggiungerà il più grande volume solare già nel 2023 […] il tetto di 52 GW sarà probabilmente raggiunto nel 2020”, ed è già stato concordato dal governo tedesco un aumento dell’obiettivo a 98 GW. Il prossimo mercato più caldo, e probabilmente il più grande mercato europeo, è la Spagna, dove il potenziale per il solare senza sovvenzioni è enorme, ma i problemi di connessione alla rete potrebbero ostacolarne la crescita per il momento.