La Strategia Energetica Nazionale (SEN 2017) ha introdotto nuovi ambiziosi obiettivi in merito alle fonti rinnovabili di energia, in particolare l’energia prodotta dal fotovoltaico dovrà passare dagli attuali 23 TWh ad un valore di 72 TWh nel 2030 triplicando di fatti la base installata.

Il primo passo per il raggiungimento di tali obiettivi sarà costituito dal nuovo decreto sulle rinnovabili elettriche (FER) che introduce il ritorno degli incentivi al fotovoltaico, in particolare sono previsti incentivi per impianti con le seguenti caratteristiche:
- Potenza maggiore di 20 kWp;
- Non installati su terreni agricoli, salvo le serre fotovoltaiche;
- Di nuova costruzione (sono quindi esclusi potenziamenti e rifacimenti);
- Provvisti di autorizzazione per la costruzione e l’esercizio e di preventivo di connessione alla rete elettrica.
In particolare la bozza di decreto prevede che gli impianti di potenza inferiore a 1 MWp accedono agli incentivi tramite registri mentre, da 1 MWp in su, i progetti dovranno partecipare ad aste competitive con dimostrazione di requisiti economici e il versamento di cauzioni proporzionali alla taglia da realizzare.
L’incentivo, erogato per 20 anni e calcolato sull’energia immessa in rete, consiste nella differenza tra prezzo zonale dell’elettricità all’ingrosso e la tariffa fissata; la bozza di stabilisce dei valori base, riportati nella seguente tabella, a partire dai quali dovranno essere proposti dei ribassi.

Per partecipazione al registro lo sconto massimo proponibile è pari al 30%, per le aste invece non può superare il 70% e deve essere al minimo del 2%. Le tariffe avranno ulteriori riduzioni in funzione della data di entrata in esercizio, se si sono ottenuti contributi in conto capitale, se l’impianto è ceduto dopo l’aggiudicazione ma prima di ottenere la tariffa (in questo caso la riduzione è pari addirittura al 50%).
L’energia autoconsumata non sarà incentivata e le tariffe non sono compatibili con ritiro dedicato e scambio sul posto. Gli impianti a registro sotto i 100 kWp possono scegliere in alternativa una tariffa omnicomprensiva che include anche l’acquisto dell’energia, mentre in caso di impianti sopra 100 kWp l’energia immessa in rete dovrà essere venduta a un trader. Qualora si ritenga di rinunciare alla tariffa incentivante, occorrerà restituire anche gli incentivi pregressi.
Registri
Per i registri, i criteri di priorità sono i seguenti (in ordine di importanza):
- Impianti su cave, miniere e discariche esaurite o siti contaminati;
- Riduzione percentuale offerta su tariffa;
- Minor valore tariffa (questo sembra penalizzare gli impianti più piccoli, che hanno maggiore tariffa);
- Anteriorità data di completamento procedura autorizzativa.
Aste
Per le aste nella graduatoria sarà favorito chi offre il maggiore ribasso mentre, a parità di ribasso, si considerano, nell’ordine:
- Rating di legalità
- Ubicazione su cave e discariche esaurite o siti contaminati
Per la partecipazione alle aste sarà necessario presentare:
- Impegno di istituto bancario che attesta la capacità finanziaria ed economica in relazione all’intervento, tenuto conto della redditività dell’intervento e della capacità del gruppo societario, o impegno a finanziare o capitalizzazione pari almeno a 10% fino a 100 milioni, 5% fra 100 e 200 milioni e 2% oltre;
- Cauzione provvisoria pari al 5% del costo d’investimento (convenzionalmente fissato a 1.000 €/kWp), poi sostituita dalla cauzione definitiva pari al 10%;
- Dichiarazione che si hanno tutti i requisiti per partecipare a gare pubbliche (Art. 80 D.Lgs. 50/2016);
- Può esserci contingentamento per impianti in quelle zone che siano individuate dai gestori di rete come critiche;
Successivamente all’aggiudicazione sarà necessario versare la cauzione definitiva (pari al 10% del costo di investimento) e l’impianto dovrà entrare in esercizio entro 24 mesi dall’esito dell’asta.
Sia per le aste che per i registri sono previste 7 sessioni, a copertura del periodo 2018-2020, con tempistiche e tetto potenze incentivabili riportate nella seguente tabella:

La domanda dovrà essere fatta entro 30 giorni dalla data di apertura, mentre entro 90 giorni la graduatoria dovrà essere chiusa e pubblicata sul sito web del GSE.
Infine si segnala che è previsto un controllo preventivo sulla sussistenza dei requisiti generali e specifici e sul rispetto dei criteri di priorità, che dovrebbe evitare i controlli a posteriori sui titoli autorizzativi.