
IMPORTANZA DEL REVAMPING NEL MERCATO DELLE RINNOVABILI
Il mondo del revamping, o per intenderci meglio, il mercato delle sostituzione e delle riparazioni di un impianto fotovoltaico già in essere, è un mercato immenso che permette di offrire numerose opportunità a tutti gli operatori del settore.
Per capire la grandezza di tale mercato è sufficiente pensare che in Italia ad oggi sono stati installati circa 18 GW di potenza, e di questa quota quasi il 50% si trova fuori garanzia o il produttore delle componenti inserite ha abbandonato il mercato italiano.
Ciò significa che impianti pari a 9 GW di potenza sono “orfani”.
Se solo un 5% di questi impianti avesse dei problemi e/o necessitasse di un adeguamento, il mercato potenziale che ne scaturirebbe sarebbe pari a quasi 450 MW annui.
Molti di questi impianti sono stati realizzati durante i Conti Energia, quindi con installazioni effettuate in maniera rapida, spinti da incentivi generosi e effettuati senza la consapevolezza di problematiche tecniche future che avrebbero potuto far la calare la produzione. Infatti molte installazioni non stanno rispettando le previsioni di produzione su cui sono stati costruiti i business plan.
Se questi scostamenti in negativo potevano essere trascurati negli anni passati, ora spingere l’impianto a produrre al massimo sfruttando ogni singolo kWh è un must.
IL CUORE DEL REVAMPING: L’INVERTER
Una delle componenti che ha un ruolo preponderante nel funzionamento dell’impianto fotovoltaico è sicuramente l’inverter, il cuore del sistema, colui che garantisce la conversione dell’energia o meno e quindi la produzione.
È perciò fondamentale capire se gli inverter installati rendano in maniera equiparata alle aspettative tecnico/economiche.
Studi su decina di MW installati hanno infatti evidenziato che i malfunzionamenti degli inverter siano responsabili di quasi un 60% di guasti per la mancata produzione di un impianto fotovoltaico. Quindi se la performance di tale componente non è al 100% ne risente tutto il business plan dell’investimento.
Visto che molti produttori non esistono più, spesso ci si ritrova davanti a impianti con inverter con tecnologia obsoleta o senza assistenza tecnica che permette di risolvere guasti sulla macchina, ciò comporta gravi perdite di produzione. Una rapida azione di revamping in questa direzione comporta quindi un impatto rapido sull’indice di ritorno dell’investimento, aumentando il valore di tutto il proprio parco fotovoltaico.
LA NUOVA TECNOLOGIA DEGLI INVERTER
Secondo il Politecnico di Milano, durante l’Energy & Strategy Group del 29/05/2017, oggi in Italia la potenza degli impianti che necessitano di interventi di manutenzione relativi alla componente inverter potrebbe affacciarsi alla quota di 1 GW.
Inoltre, si afferma, che la sola sostituzione di inverter esistenti, caratterizzati da tecnologia obsoleta (es: inverter con trasformatore a bordo 50 Hz o ad Alta Frequenza), con inverter di ultima generazione (TL e performanti al 98%), permette di avere un aumento di produzione dell’impianto per una quota variabile dai 2 ai 5 punti percentuali.
Cosi come una semplice correzione di errori progettuali, per esempio una nuova stringatura sull’inverter, considerando anche le quote di ombreggiamento, può fornire un benefit all’intero sistema in kWh del 2-4%.
Altra tendenza positiva è anche quella di sostituire inverter centralizzati con inverter di stringa.
Questo permette di parzializzare l’impianto, monitorare ogni singola porzione, andando ad avere solo parziali fermi impianti, una rapida risoluzione dei problemi e quindi ulteriore abbattimento dei costi operativi.
MONITORAGGIO E RAPIDITA’ NELLA SOSTITUZIONE
Il primo passo per individuare eventuali problematiche sugli impianti è senza ombra di dubbio il monitoraggio. È fondamentale ad oggi monitorare gli impianti, sia che siano esistenti sia che siano impianti nuovi o da progettare per un domani. Infatti questo permette di individuare in maniera rapida un eventuale guasto della macchina, captando il fermo macchina fin da subito e operando per una sua risoluzione il più in fretta possibile.
La rapidità nella sostituzione della componenti è infatti un’altra caratteristica chiave da tenere in considerazione per la scelta del produttore dell’inverter, delle domande che bisognerebbe porsi infatti potrebbero essere le seguenti: con questo produttore ho la garanzia che mi sostituiscano l’inverter in breve termine? È addirittura possibile andare a sostituire in maniere individuale, facendo anche un corso di formazione, una scheda o il display della macchina? Tutto questo per ottimizzare i tempi ed abbattere i costi operativi (OPEX), perché avere un fermo macchina per 2 ore, 1 giorno o una settimana, fa davvero la differenza.
DOVE SONO LE OPPORTUNITA’ OGGI E DOMANI
Nel mondo del fotovoltaico installato, le problematiche di mancanza di produzione e quindi problematiche dei sistemi sono all’ordine del giorno e riguardano non solo i grandi impianti, ma anche e soprattutto il residenziale.
Infatti i piccoli impianti installati, sono per la maggioranza non dotati di monitoraggio, non viene effettuata una manutenzione ordinaria e i fermi macchina vengono individuati dopo mesi di mancata produzione. È quindi importante controllare e verificare il funzionamento degli inverter ovunque, sia per l’impianto da 1 kW, sia per l’impianto da 1 MW, senza distinzioni.
Laddove si ha la possibilità di intervenire su impianti esistenti, sarebbe interessante anche proiettare un impianto obsoleto verso il futuro, magari andando a sostituire un inverter esistente con un inverter predisposto per i sistemi di accumulo.
I sistemi di accumulo sono infatti la nuova frontiera del mercato del fotovoltaico, rappresentano il presente e saranno sempre di più il futuro di questo mondo.
A questo proposito si riportano dei casi reali di revamping effettuato sugli inverter.
CASE HYSTORY residenziale:
Impianto su tetto da 6kW a Cisternino (BR) è stato installato a settembre 2010 con inverter di un produttore dell’Europa dell’est.
Dopo soli 3 anni e mezzo si sono verificati guasti su due dei tre inverter presenti.
Dato che il produttore si è rifiutato di assumere i costi di riparazione, il proprietario dell’impianto ha deciso di cambiare gli inverter.
All’epoca l‘impianto era fermo già da 4 mesi.

CASE HISTORY commerciale:
L‘impianto di 357kW è installato sul tetto di un‘azienda di Import-Export a Verona.
Da agosto 2010 a marzo 2015 erano installati due inverter centralizzati di un‘altra marca per la produzione di energia da FV.
A causa della difficoltà nel reperire i componenti elettronici di ricambio e non esistendo più l‘azienda produttrice, il progettista dell‘impianto ha deciso di modificarlo passando da inverter centralizzati a inverter di stringa.
Il risparmio annuo in bolletta grazie alla quota di autoconsumo del 45% e l‘abbattimento del costo del trasformatore esterno e condizionamento comportano un risparmio di circa 6.000€.
In combinazione con l‘aumento dell‘efficienza dell‘impianto, tutti questi fattori fanno si che l‘investimento fatto per questo Revamping venga ammortizzato in meno di 6 anni.

CASE HYSTORY SISTEMA DI ACCUMULO:
Nel 2012 il Sig. Christian Kasberger decide di installare un impianto FV sul tetto della sua abitazione. Inizialmente l’impianto è stato realizzato con un Fronius Symo con una produzione annuale di 7,500 kWh.
Con un autoconsumo del 30%, l’impianto FV ha contribuito notevolmente al risparmio sulla bolletta.
In Agosto 2014 l’impianto esistente è stato integrato con un sistema di accumulo Fronius, ovvero un Fronius Symo Hybrid 4.0 e una Fronius Solar Battery 7.5.
Ora la famiglia Kasberger può utilizzare il suo impianto ibrido per accumulare l’eccesso di energia prodotta in batteria e massimizzare la quota di autoconsumo.
